Il primo brevetto al mondo per un’invenzione generata dall’intelligenza artificiale potrebbe avere implicazioni per il diritto della proprietà intellettuale
Il primo brevetto al mondo per un'invenzione generata dall'intelligenza artificiale innesca discussioni sul diritto della proprietà intellettuale. Scopri di più su questa decisione rivoluzionaria e sul suo potenziale impatto. #AI #Diritto delle invenzioni #ProprietàIntellettuale

Il primo brevetto al mondo per un’invenzione generata dall’intelligenza artificiale potrebbe avere implicazioni per il diritto della proprietà intellettuale
I funzionari della proprietà intellettuale (IP) in Sud Africa hanno fatto la storia con la decisione rivoluzionaria di concedere un brevetto nominando un'intelligenza artificiale (AI) come inventore.
Ryan Abbott, Professore di diritto e scienze della salute, Università del Surrey. Credito fotografico: Università del Surrey
Il brevetto, depositato da un team internazionale di avvocati e ricercatori guidati da Ryan Abbott, professore di diritto e scienze della salute all'Università del Surrey, copre un contenitore per alimenti basato sulla geometria frattale. Questo contenitore è stato progettato e creato da un'intelligenza artificiale chiamata DABUS ("Uniform Sensation Autonomous Bootstrapping Device").
Storicamente, un “inventore” di un brevetto doveva essere un essere umano, sebbene la proprietà di quel brevetto fosse solitamente attribuita all’azienda che impiegava l’inventore. Mentre la legge sui brevetti in molte giurisdizioni definisce un inventore in modo molto specifico, il team DABUS sostiene che lo status quo non è adatto allo scopo della quarta rivoluzione industriale.
Poiché l’intelligenza artificiale svolge un ruolo sempre più importante nella formazione delle idee, il caso DABUS potrebbe avere implicazioni significative per il diritto della proprietà intellettuale. Il team DABUS gestisce casi simili attraverso i sistemi giudiziari del Regno Unito, europei, statunitensi e altri.
All’inizio di quest’anno, il presidente dell’Ufficio europeo dei brevetti, António Campinos, è intervenuto sul caso europeo, definendolo “di grande importanza e interesse generale”.
Il professor Adrian Hilton, direttore dell’Institute for People-Centred AI presso l’Università del Surrey, ha dichiarato: “Questo è un caso davvero storico che riconosce la necessità di cambiare il modo in cui attribuiamo le invenzioni”. Stiamo passando da un’epoca in cui le invenzioni erano appannaggio degli esseri umani a un’era in cui le macchine sono in grado di realizzare il passo inventivo e sbloccare il potenziale delle invenzioni generate dall’intelligenza artificiale a beneficio della società”.
La facoltà di giurisprudenza dell'Università del Surrey ha assunto un ruolo di primo piano nell'affrontare importanti questioni filosofiche, come ad esempio se l'innovazione possa essere solo un fenomeno umano e cosa accade legalmente quando l'intelligenza artificiale si comporta come un essere umano. Siamo lieti che il nostro staff e i nostri studenti siano in prima linea in questi dibattiti molto importanti e che ora stiano diventando realtà”.
Adrian Hilton, Professore, Università del Surrey
Il potenziale dell'invenzione dell'intelligenza artificiale è riconosciuto nella nuova strategia di innovazione recentemente annunciata dal ministro dell'Economia Kwasi Kwarteng il 22 luglio 2021. La nuova strategia di innovazione definisce piani per consolidare la posizione del Regno Unito come leader mondiale nella scienza, nella ricerca e nell'innovazione.
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