Lo studio mostra: la mielinizzazione nel cervello promuove la resilienza nei giovani

Transparenz: Redaktionell erstellt und geprüft.
Veröffentlicht am

Uno studio dell’Istituto Max Planck esamina come lo stress psicosociale influisce sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti.

Eine Studie des Max-Planck-Instituts untersucht, wie sich psychosozialer Stress auf die Gehirnentwicklung von Jugendlichen auswirkt.
Uno studio dell’Istituto Max Planck esamina come lo stress psicosociale influisce sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti.

Lo studio mostra: la mielinizzazione nel cervello promuove la resilienza nei giovani

L’influenza dei fattori psicosociali sulla resilienza adolescenziale

Un nuovo studio mostra che il cervello degli adolescenti ha una notevole capacità di adattarsi ai fattori di stress psicosociali, il che è particolarmente importante per lo sviluppo della loro salute mentale. La ricerca è condotta dagli scienziati Meike Hettwer e Sofie Valk dell'Istituto Max Planck per le scienze cognitive e del cervello di Lipsia ed è stata recentemente pubblicata sulla rivista Nature Communications.

Maggiori informazioni sulle lezioni apprese

Hanno studiato un gruppo di oltre duemila giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni e hanno analizzato come fattori ambientali come l’abbandono familiare o il bullismo possano influenzare la salute mentale di questi giovani. Per comprendere meglio le connessioni, i ricercatori hanno prestato particolare attenzione alla mielinizzazione del cervello. La mielina, uno strato di grassi e proteine, ricopre le cellule nervose e migliora la trasmissione del segnale tra di loro. Una maggiore mielinizzazione nella corteccia prefrontale è stata collegata a una migliore resilienza.

La corteccia prefrontale e la sua importanza

La corteccia prefrontale svolge un ruolo centrale nella regolazione delle emozioni e nell’elaborazione delle informazioni. Hettwer spiega: “Un’espansione più efficiente delle reti prefrontali può essere associata a una migliore regolazione delle emozioni da parte degli adolescenti, a una migliore valutazione delle situazioni e allo sviluppo di strategie cognitive per affrontare meglio situazioni emotivamente difficili”. Lo studio ha dimostrato che gli adolescenti che sono diventati più resilienti con l’età avevano una mielinizzazione più forte in quest’area.

Cambiamenti nel tempo e resilienza

I ricercatori hanno effettuato un'analisi longitudinale in cui i soggetti del test sono stati esaminati due volte nello scanner MRI per un periodo da uno a due anni. I risultati suggeriscono che lo sviluppo positivo della mielinizzazione svolge un ruolo essenziale nella resilienza. Al contrario, gli adolescenti più vulnerabili allo stress psicosociale hanno mostrato una minore stabilità nelle loro reti neurali.

Implicazioni per la società e direzioni future della ricerca

La ricerca solleva questioni importanti, ad esempio come promuovere la stabilità delle reti neurali. Secondo Valk, la ripetizione dello studio in gruppi a rischio e in giovani già malati di mente potrebbe fornire risultati informativi. "Un maggiore contatto positivo con servizi psicosociali di supporto potrebbe promuovere la plasticità cerebrale dipendente dall'esperienza", afferma.

È di enorme importanza per la società adottare misure preventive che si concentrino sui giovani a rischio per stabilizzare la loro salute mentale e promuovere un ambiente psicosociale sano.

Contattare per ulteriori informazioni

Referente scientifico:
Meike Hettwer, dottoranda
E-mail: meike.hettwer@cbs.mpg.de
Istituto Max Planck per le scienze cognitive e del cervello, Lipsia

Dott.ssa Sofie Valk, capogruppo
E-mail: valk@cbs.mpg.de
Istituto Max Planck per le scienze cognitive e del cervello, Lipsia

Pubblicazione originale:
Meike D.Hettwer et al. "La variazione longitudinale nel funzionamento psicosociale resiliente è associata alla mielinizzazione corticale in corso e alla riorganizzazione funzionale durante l'adolescenza" in Nature Communications.